Per il settore dell’artigianato della provincia di Bologna il biennio appena trascorso ha segnalato una contrazione dei fatturati. Dopo due anni di risultati negativi, si spera che il 2026 rimanga un anno di stabilizzazione economica piuttosto che di una vera e propria ripresa. Il Cna Bologna ha condotto un sondaggio su migliaia di aziende associate, appartenenti a diversi comparti produttivi. Dunque, ha analizzato i seguenti settori industriali: dalla meccanica al legno-arredo, dall’elettronica alla chimica-gomma-plastica, fino ai serramenti e infissi.
I settori dell’artigianato più colpiti e il peso dell’export
Le difficoltà hanno inciso in modo particolare sulle imprese maggiormente esposte ai mercati esteri. In particolare, i segmenti produttivi di meccanica ed elettronica hanno risentito maggiormente del rallentamento dell’export. Secondo Antonio Gramuglia, presidente di Cna Bologna, le aziende che negli anni hanno investito in tecnologia e innovazione hanno contenuto meglio l’impatto della crisi, mostrando una maggiore capacità di resistenza.
Fatturato in calo nel 2025
Nel secondo semestre del 2025 il fatturato ha rilevato una diminuzione del 53% delle imprese intervistate. Un ulteriore 40% ha mantenuto livelli stabili, mentre solo il 7% ha registrato una crescita. Tuttavia, preoccupano sia l’andamento negativo che la lunga durata della fase recessiva. Infatti, il 21% delle aziende dichiara un calo continuo da due anni, e un altro 21% segnala una flessione protratta per un periodo ancora più duraturo. Almeno un’impresa su dieci conferma la situazione di criticità da oltre dieci mesi.
Le aspettative per il 2026
Guardando al futuro, le previsioni restano caute. Il 57% degli imprenditori attende una stabilizzazione dei ricavi, mentre il 31% prevede un’ulteriore diminuzione anche nel 2026. Soltanto il 12% intravede una possibile crescita. L’occupazione appare relativamente più solida. Infatti, il 64% delle aziende crede che manterrà invariato il numero degli addetti, segnale che molte imprese cercano di tutelare il personale formato prima di ricorrere a riduzioni.
Occupazione e ammortizzatori sociali
Nonostante la tenuta complessiva dell’occupazione, il 29% delle imprese teme un calo del personale nei prossimi anni. Se la crisi dovesse protrarsi e i costi continuassero a crescere, anche la situazione dei lavoratori potrebbero aggravarsi. In questo contesto, gli ammortizzatori sociali hanno avuto un ruolo importante. Infatti, il loro utilizzo aumenta in modo significativo e continua a rappresentare uno strumento fondamentale di contenimento degli effetti della crisi.
Investimenti frenati e nodi strutturali
Sul fronte degli investimenti prevale un atteggiamento prudente. Il 36% delle aziende ha rinviato nuovi progetti, mentre il 10% li ha cancellati del tutto. Le criticità principali restano il calo della domanda, la difficoltà nel reperire manodopera qualificata (problema segnalato dal 38% delle imprese) e l’aumento dei costi energetici (indicato come ostacolo dal 29% degli intervistati). Anche la riduzione degli ordini pesa sui bilanci. Difatti, il 64% delle aziende segnala una flessione significativa delle richieste da parte dei clienti storici.
“Io scelgo artigiano” (©CNA Bologna)
Le strategie per reagire alla crisi dell’artigianato
Per contrastare la fase negativa, Cna Bologna indica alcune direttrici strategiche. Tra queste: orientamento dei giovani verso il lavoro dell’artigiano con progetti come “Io scelgo artigiano”, rafforzamento della digitalizzazione attraverso il Digital Innovation Hub, maggiore attenzione alla sostenibilità e allo sviluppo delle reti d’impresa.
Il rischio di chiusura per le imprese di artigianato
Inoltre, resta aperto il tema del futuro del tessuto produttivo. Molte aziende rischiano la chiusura non solo per le difficoltà congiunturali, ma anche per la mancanza di eredi e il mancato passaggio generazionale. Un rischio concreto, sottolineato Fausto Sdraulig, presidente coordinatore di Cna Unione Produzione Bologna, che rende ancora più urgente un sostegno strutturale alle piccole imprese di artigianato.
Il ruolo delle istituzioni e il Piano strategico
Cna Bologna richiama infine l’attenzione sull’importanza del confronto con le istituzioni, in particolare sul Piano strategico per la città. Dopo i disagi causati dai cantieri e dai lavori del tram, l’associazione chiede che le scelte future tengano conto delle esigenze delle imprese. In questo modo il peso della trasformazione urbana non ricadrà esclusivamente sul tessuto produttivo dell’artigianato.
Fonte: Corriere di Bologna