Venerdì dovrebbe chiudersi il dibattito in Consiglio comunale sul Bilancio 2026 di Palazzo d’Accursio.
Manovra da 1,5 miliardi, tariffe ferme ma scontro politico sugli investimenti e sul debito
La manovra, da 1,5 miliardi di euro, conferma tariffe e tributi invariati, ma prevede un aumento dell’indebitamento fino al 2028, destinato in larga parte a sostenere l’edilizia residenziale sociale. Un’impostazione che ha incontrato la dura opposizione delle minoranze, le quali hanno presentato un vero e proprio muro di ordini del giorno: 170 sulla manovra 2026, che diventano quasi 200 includendo quelli legati al Documento unico di programmazione (Dup), anch’esso atteso al voto.
Dopo le proteste salta il progetto Besta: 600 mila euro tornano al ministero
Il Dup (Documento unico di programmazione) andrà anch’esso al voto. Nel frattempo i 600 mila euro inizialmente destinati alla realizzazione delle nuove scuole Besta, progetto accantonato dopo le proteste scoppiate al parco Don Bosco, saranno restituiti dal Palazzo d’Accursio al ministero dell’Istruzione.
Le spese per la politica
Trovano spazio anche le spese per la politica in questo Bilancio 2026: sono oltre 3 milioni di euro quelli messi a preventivo per indennità, gettoni di presenza e rimborsi degli amministratori. Le cifre vanno dai 13.800 euro lordi mensili del sindaco ai 10.350 della vicesindaca, dagli 8.970 euro di assessori e presidente del Consiglio comunale fino ai 5.382 euro riconosciuti ai presidenti di Quartiere.
L’intervento dell’assessora al Bilancio Li Calzi
La sessione del Consiglio comunale si è aperta con l’intervento dell’assessora al Bilancio Roberta Li Calzi, che ha illustrato il Documento unico di programmazione. «Non si tratta di un documento rigido, ma di uno strumento dinamico, aggiornabile e perfezionabile nel tempo in base all’evoluzione del contesto e alle scelte che il Consiglio vorrà compiere», ha spiegato.
Li Calzi ha inoltre rimarcato come l’aula sia chiamata a pronunciarsi «su una cornice programmatica chiara», indispensabile per consentire all’ente di operare «con responsabilità, visione e coerenza nell’interesse della comunità che siamo chiamati a rappresentare».
Fratelli d’Italia con ben 80 odg
In vista della Manovra 2026, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha depositato ben 80 ordini del giorno, presentati in autonomia. Un pacchetto di proposte che, spiegano i consiglieri meloniani, punta a intervenire su numerosi fronti della vita cittadina e a rispondere in modo concreto alle esigenze del territorio.
Le iniziative
Al centro delle iniziative ci sono il sostegno ai commercianti penalizzati dai cantieri, il miglioramento dell’accessibilità urbana e l’abbattimento delle barriere architettoniche, insieme a una più efficace gestione del verde pubblico e del patrimonio arboreo. Non mancano, inoltre, misure dedicate al decoro e alla pulizia della città, anche attraverso un utilizzo più mirato dell’imposta di soggiorno.
Le proposte spaziano poi dalla sicurezza alla tutela dei cittadini, dal welfare all’edilizia pubblica, passando per scuola, manutenzione degli edifici comunali e valorizzazione del personale dell’ente, fino alla lotta contro gli sprechi di risorse pubbliche.
Bilancio del Comune di Bologna nel mirino della Lega
Anche la Lega è presente alla discussione e porta con sé un pacchetto di ordini del giorno che, secondo i leghisti, è destinato in larga parte a scontrarsi con la maggioranza del Pd. Nel mirino finisce il bilancio del Comune di Bologna che, attacca il capogruppo Matteo Di Benedetto, «non riesce a dare risposte all’emergenza abitativa, ignora il tema della sicurezza ormai diventato endemico e fallisce nella tutela del patrimonio arboreo e nella promozione della biodiversità».
Crisi al Quartiere San Donato–San Vitale
In aula, inoltre, spazio alle polemiche per la lunga crisi politica che ha attraversato il Quartiere San Donato–San Vitale, chiusa solo la scorsa settimana con l’annuncio delle dimissioni della presidente Adriana Locascio, dopo le pressioni degli alleati di Coalizione civica. A sottolineare la gravità della situazione è stata la consigliera di Fratelli d’Italia Manuela Zuntini, secondo la quale, a causa di una diatriba interna al centrosinistra, non si è arrivati né al voto sul Programma obiettivo del Quartiere né all’espressione del parere sul Dup, configurando così una vicenda politicamente grave.
(Fonte: Corriere di Bologna, Francesco Rosano)