Il tema della povertà non riguarda solo la Caritas, ma l’intera città. A ribadirlo, servendosi delle parole di don Matteo Prosperini, è l’assessora alla Sicurezza e al Welfare Matilde Madrid, la quale raccoglie l’appello lanciato dal presidente della Caritas e guarda alle possibili soluzioni da mettere in campo per sostenere la mensa di Santa Caterina.
Necessario il coinvolgimento di altre realtà solidali
Un impegno quotidiano, quello portato avanti dalla mensa, che oggi necessita di essere alleggerito attraverso il coinvolgimento delle altre realtà solidali del territorio: «Per fortuna in città sono tante», sottolinea Madrid, ricordando come numerose associazioni siano già pronte a tendere la mano ai più fragili. Un lavoro di rete e una catena di sostegno indispensabile per far fronte alle difficoltà e rafforzare il supporto a chi ne ha più bisogno.
Una risposta concreta
L’assessora ha spiegato che l’amministrazione era già consapevole delle difficoltà segnalate. Ha ricordato che con don Prosperini c’era stato un incontro non più di tre settimane prima, durante il quale il presidente della Caritas aveva espresso le sue preoccupazioni. Una situazione che, tuttavia, allora non si presentava con la gravità emersa negli ultimi tempi. Proprio per questo, e nella convinzione che il tema della povertà non riguardi soltanto la Caritas ma l’intera città, l’assessora ha assicurato la volontà di dare una risposta concreta ai bisogni emersi.
Ma in che modo? «Abbiamo iniziato a ragionare su alcune possibili soluzioni per alleggerire le problematiche
che si generano sulla strada, che è molto stretta e piena di case». L’obiettivo è evitare che i residenti arrivino all’esasperazione e prevenire il sorgere di conflitti lungo la via.
Natale alla mensa Caritas di via Santa Caterina (©12Porte)
Obiettivo: un percorso condiviso tra tutte le associazioni
La mensa di Santa Caterina, come ha voluto riconoscere Matilde Madrid, è attualmente l’unica realtà cittadina ad essere aperta tutte le sere per la cena. Proprio per questo, ha spiegato, l’amministrazione ha intenzione di avviare una riflessione, considerando che in città esistono numerose realtà impegnate nella distribuzione di pasti solidali.
Il fine è quello di costruire un percorso condiviso e ragionato che coinvolga tutte le associazioni del settore, in modo tale da alleggerire la pressione sulla mensa di Santa Caterina. Ha inoltre sottolineato: «Per farlo è chiaro che bisogna fare i conti con le altre realtà, ragionando sulla capacità organizzativa, le forze del volontariato e i costi». In quest’ottica, l’ipotesi ideale sarebbe riuscire a garantire ogni sera il contributo di una realtà diversa.
Una collocazione strategica
L’assessora ha poi richiamato l’attenzione sul tema degli spazi, spiegando che ogni sera in quella stradina si concentrano circa 300 persone. Da qui la necessità di individuare una soluzione, sottolineando però che la scelta della collocazione debba essere strategica. «È importante che si individui uno spazio comodamente raggiungibile dalle persone in difficoltà che sono in centro». Oltre alle strutture comunali e a quelle della Chiesa, ha aggiunto, in città esistono diversi spazi più ampi che potrebbero risultare adatti a questo scopo, anche se per il momento si tratta soltanto di ipotesi ancora in fase di confronto.
Maggiori controlli e pulizia della strada
Nel frattempo, un maggiore passaggio della polizia può essere utile, soprattutto nei momenti in cui all’esterno si concentrano molte persone. Ha però chiarito che non si tratta di una soluzione definitiva. Ha in seguito concluso: «Oltre a questo, con l’assessore Borsari ci stiamo impegnando anche per
la pulizia della strada dopo la fine del servizio pasti».
(Fonte: Il Resto del Carlino, Mariateresa Mastromarino)