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Cronache

È arrivato il picco dell’influenza a Bologna. Colpiti anche tanti bambini

Anche a Bologna è arrivato il picco dell’influenza (variante K), che quest’anno è molto contagiosa. E purtroppo sono tanti gli accessi al pronto soccorso pediatrico

L'ingresso monumentale del Sant'Orsola di Bologna in via Massarenti
L'ingresso monumentale del Sant'Orsola di Bologna in via Massarenti (© Foto Paolo Righi/Meridiana Immagini)

Anche a Bologna è arrivata l’influenza, non è una novità certo, ma la variante K della H3N2 si sta rivelando più subdola del previsto e sta mettendo a letto tantissime persone, tra cui bambini.

Non è una variante che ami preamboli questa, che si accende di colpo e fa passare da uno stato di benessere praticamente totale ad uno di malattia anche molto pesante, che potenzialmente può colpire polmoni, bronchi, cervello, fegato e reni. E sfugge spesso ad una immunità pregressa, quindi può colpire più di una volta. Provoca come sempre febbre, dolori diffusi e difficoltà respiratorie.

E come sempre il responsabile non è il freddo, ma la diffusione del virus, quindi, la coabitazione in luoghi chiusi e poco areati. I dati non dimostrano un aumento della gravità della malattia rispetto agli scorsi anni, ma una maggiore velocità di contagi sì. E nell’emisfero australe, stanno ancora subendo gli strascichi di questa capacità di contagio.

Vaccinarsi rimane la soluzione migliore, soprattutto per bambini e persone con fragilità

Il normale vaccino influenzale ha un’efficacia attorno al 60% mentre quello per il Covid molto migliore (98%), ma entrambi servono a contrastare in modo efficace la violenza del virus, e la quasi totalità dei vaccinati non deve ricorrere alle cure ospedaliere per guarire.

In dicembre c’è stata un’impennata nella diffusione in tutta Italia e Bologna non è esclusa da questa situazione. E sotto le due torri il focus al momento è anche il pronto soccorso pediatrico, purtroppo.

Secondo quanto riportato da Repubblica Bologna, infatti, per il direttore dell’Unità operativa della pediatria d’urgenza del Sant’Orsola è arrivato il picco dell’influenza infantile, con numerosissimi accessi al pronto soccorso.

Secondo il professore la copertura vaccinale infantile è troppo bassa, e purtroppo oltre a interventi di routine (codici bianchi e verdi), arrivano bambini con problematiche anche importanti che una vaccinazione preventiva avrebbe potuto parzialmente disinnescare. Anche perchè gli asili sono da sempre il posto perfetto per la proliferazione di batteri e virus.

Pronto Soccorso pediatrico di Bologna intasato anche per l’influenza

Ma il pronto soccorso è anche intasato perché vi sono tantissimi genitori che si trovano a portare il figlio all’ospedale per inesperienza e/o per solitudine: in preda a una giusta e comprensibile ansia e senza aiuto della saggezza dei nonni o di fratelli/sorelle che già abbiano passato questi medesimi problemi, si ritrovano ad andare al pronto soccorso per febbri basse e problematiche risolvibili da casa.

Questo, aggiunge il Direttore, è però un problema anche del sistema sanitario, che non ha CAU pediatrici e che ha medici sempre meno rintracciabili. Al Sant’Orsola di Bologna, per dire, di notte c’è un solo pediatra disponibile e nelle serate scorse il picco di accessi è stato di circa cento bambini. Nota positiva è Imola, che invece anche per le feste mantiene aperta pediatria.

Genitori inesperti sì, ma evidentemente anche un’organizzazione che forse va riformata.

E tu cosa ne pensi?

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