Con un comunicato stampa ufficiale, il Comune di Bologna ha diffuso le ultime notizie riguardanti la Torre Garisenda, tra le costruzioni più iconiche del capoluogo emiliano. La città è intervenuta dopo che la Torre, ormai diversi anni fa, è stata dichiarata a rischio crollo dagli esperti. Ciononostante, i lavori di messa in sicurezza e di consolidamento sono iniziati con tempestività e tuttora stanno procedendo positivamente.
Bologna, arrivano le ultime notizie sulla Torre Garisenda: si prosegue con l’analisi strutturale e l’osservazione
«Il progetto comprende approfondite indagini strutturali, il potenziamento del sistema di monitoraggio e il consolidamento del basamento con infrastrutture specifiche» scrive il Comune di Bologna in un comunicato. La Torre della Garisenda (così chiamata perché costruita appunto dalla famiglia Garisendi nel 1100) è sempre stata soggetta ad approfonditi studi e costanti monitoraggi per scongiurarne il crollo, l’implosione o il ribaltamento (con possibile coinvolgimento delle strutture adiacenti come la chiesa di San Bartolomeo e la Torre degli Asinelli). A ottobre, in effetti, gli strumenti avevano colto una nuova pericolosa torsione della torre, anche se l’allarme è rientrato e le attività vicine non hanno dovuto evacuare.
«Stiamo proseguendo con il complesso intervento di messa in sicurezza e restauro della Torre Garisenda. Dalla primavera 2025 sono iniziate le opere preparatorie nelle aree circostanti la torre, con la predisposizione degli spazi destinati all’installazione dei tralicci di sostegno e dei sistemi di tiro che verranno impiegati nella successiva fase operativa. Sia la Garisenda che la Torre degli Asinelli sono costantemente monitorate attraverso una rete di strumenti in grado di rilevare variazioni millimetriche nei movimenti della struttura» si legge nella nota del Comune di Bologna.

Due Torri Bologna (fonte immagine: Depositphotos)
Il Sindaco: «I nostri lavori sulla Garisenda sono incompatibili con l’uso del PNRR, chiederemo altri fondi»
Nel frattempo, il Comune ha interpellato il Ministero della Cultura per chiedere di poter accedere ad alcuni fondi pubblici tra cui il PNRR. Il Ministero, però, è stato tassativo sulle scadenze, ricordando che il sostegno del PNRR è strettamente determinato da una serie di scadenze inderogabili. Il suo utilizzo è quindi incompatibile con il progetto previsto dalle autorità bolognesi, che invece hanno intenzione di procedere con il metodo osservazionale.
Il capoluogo emiliano, tuttavia, ha assicurato che continuerà a richiedere sussidi statali per poter intervenire nel migliore dei modi su un vero proprio simbolo della città. Un simbolo da preservare per evitare anche che si ripetano tragedie come quella della Torre dei Conti di Roma, il cui crollo pochi giorni fa ha causato la morte di un operaio. «La tragedia di Roma dimostra che servono prudenza e cautela – afferma il sindaco di Bologna Matteo Lepore – Chiederemo al governo che 5 milioni di euro (un quarto dei 20 previsti) arrivino da un’altra fonte di finanziamento». Intanto, però, il lavori proseguono sotto gli occhi di tecnici ed esperti. «I tralicci saranno qui a primavera 2026. Salvo imprevisti, pensiamo che la fine dei lavori avverrà nel 2028» conclude Lepore.
(Fonte: Comune di Bologna, Il Resto del Carlino, Corriere di Bologna)
