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«Don’t dream it, be it»: lo spirito del Rocky Horror travolge il Teatro Duse a Bologna

Teatro Duse, The Rocky Horror Show, il musical diretto da Luscombe

Al Teatro Duse si accendono i riflettori su uno dei musical più iconici e irriverenti di sempre: The Rocky Horror Show. Da oggi 7 novembre fino a domenica 9, si apre il sipario per il capolavoro creato da Richard O’Brien che torna in scena con tutta la sua carica di rock, energia e trasgressione. 

Nel cinquantesimo anniversario del film leggendario da cui è tratto, The Rocky Horror Picture Show con Tim Curry e Susan Sarandon, lo spettacolo diretto da Christopher Luscombe prosegue il suo tour italiano, confermando il fascino intramontabile di un cult che non smette di stupire e coinvolgere il pubblico. A vestire i panni del carismatico e provocante Dr. Frank-N-Furter è Stephen Webb, acclamato dalla critica sin dal 2019 per una performance esplosiva e una interpretazione magnetica.

L’appuntamento al Duse è fissato per oggi alle ore 21.00, le luci poi si accenderanno nuovamente domani alle ore 16.00 e alle 21.00, per poi tornare a illuminare il palco per l’ultima data bolognese programmata per domenica alle ore 16.00.
Tutte le informazioni e i biglietti sono disponibili al numero 051-231836 e sul sito ufficiale del Teatro Duse (biglietteria@teatroduse.it)

L’intervista a Stephen Webb

Durante un’intervista, Stephen Webb ha raccontato che, quando fece il provino, credeva si trattasse di quello per il ruolo di Brad, mentre in realtà era per quello per Frank-N-Furter. L’attore ha rivelato di sentirsi molto fortunato a poter interpretare un personaggio così iconico, che ormai fa parte della sua vita da più di cinque anni. Ha aggiunto, inoltre, che questo ruolo lo ha spinto a uscire dalla sua zona di comfort, e ha confessato di adorare profondamente il personaggio che interpreta.

«Non sognarlo… diventalo!»

Stephen ha ricordato che l’unicità del musical creato da Richard O’Brien nel 1973, uscito poi nelle sale due anni dopo con The Rocky Horror Picture Show, consiste proprio nel continuare ad avere un successo straordinario anche dopo oltre mezzo secolo. Il motivo? Perché è sempre stato in anticipo sui tempi.

The Rocky Horror Show, Teatro Duse

Secondo l’attore, oltre a includere brani indimenticabili come Time Warp e Sweet Transvestite, lo spettacolo offre alle persone la possibilità di essere davvero se stesse, di esprimersi liberamente, proprio come direbbe Frank-N-Furter con il suo celebre motto: «Non sognarlo… diventalo!». Webb ha aggiunto che questa necessità di una libera espressione, oltre ogni forma di giudizio, è oggi attuale più che mai. Non esiste un altro spettacolo capace di coinvolgere così tanto lo spettatore: è divertente, sensuale e travolgente, tanto che tutti possono alzarsi e unirsi al salto temporale.

Stephen Webb ha spiegato che il suo Frank-N-Furter si distingue da quelli interpretati in passato per una diversa sfumatura: il suo è un Frank più mascolino, ma senza rinunciare a quel tocco di femminilità. Un modo per rendere il personaggio attraente per tutti, trovando un equilibrio tra carisma, ironia e sensualità.

Il ritorno alle origini: la partecipazione di Richard O’Brien

Parlando invece della versione diretta da Christopher Luscombe, Webb ha sottolineato come il regista sia riuscito a riportare lo spettacolo alle sue origini, restituendogli lo spirito autentico voluto da Richard O’Brien. Luscombe, ha sottolineato l’attore, ha dato vita a una versione che rende i personaggi significativi e vivi per chi li guarda. Sono originali e non un’imitazione delle realizzazioni precedenti. Un elemento che rende questa produzione ancora più speciale, ha ricordato Webb, è la partecipazione diretta di Richard O’Brien, autore dell’opera originale. «Per questo», ha concluso, «mi sento davvero molto fortunato».

«Mi sento come una pop star »

«Mi sento come una pop star quando faccio il mio grande ingresso», così il protagonista dello spettacolo ha confessato, dopo aver portato The Rocky Horror Show in tournée in tutto il mondo, di aver trovato ovunque la stessa, contagiosa energia del pubblico, motivo per cui si aspetta che anche gli spettatori italiani rispondano con lo stesso entusiasmo travolgente.

Sia uno spettacolo sia una festa collettiva

Quando gli è stato chiesto se l’opera sia più uno spettacolo o una festa, Webb ha risposto che è entrambe le cose: uno show che unisce la forza del musical e l’euforia di una festa collettiva. Ha infine concluso aggiungendo: «uscirete dal teatro cantando le canzoni e vorrete tornare in laboratorio per vedere cosa c’è nel mio laboratorio!»

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