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Cronache

Gioco d’azzardo, a Bologna numeri in aumento

A Bologna il numero di giocatori d’azzardo cresce: nell’ultimo anno sono stati persi più di 140 milioni di euro

Gioco d'azzardo
Fonte immagine: Depositphotos

Un rapporto del Comune di Bologna e di Federconsumatori Emilia-Romagna ha registrato un boom del gioco d’azzardo: l’anno scorso l’intera area metropolitana ha perso un totale di 333 milioni di euro, 143 dei quali nel solo capoluogo emiliano. Numeri allarmanti di una brutta abitudine molto dannosa per le tasche dei bolognesi.

Gioco d’azzardo a Bologna, un’abitudine pericolosa per i cittadini: in un anno in fumo il salario di più di 18mila lavoratori

Secondo i dati, nel corso di un anno è andato in fumo l’equivalente del reddito percepito da ben 18.300 lavoratori a tempo pieno. In altre parole, è come se fosse sparito il reddito di un paese grande come Casalecchio. «Con la cifra persa nell’area metropolitana si potrebbero costruire ogni anno due ospedali da cinquecento posti letto» ha affermato Federconsumatori in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo d’Accursio per presentare il progetto “Bologna non s’azzarda”.

L’iniziativa, voluta dal Comune di Bologna, mira a sensibilizzare gli abitanti sui rischi di macchinette, scommesse online e slot machine. Negli ultimi 6 anni, infatti, il gioco d’azzardo è cresciuto del 38%. Solo dal 2023 al 2024 questa rischiosa usanza era aumentata del 9% sul territorio metropolitano e del 9,2% a Bologna. L’anno scorso il totale raccolto ammontava a 2,48 miliardi di euro contro gli 1,794 miliardi del 2019.

Per quanto riguarda il territorio bolognese, la zona a “giocare” di più è quella di Zola Predosa, che con 133 milioni di euro è il secondo comune italiano per gioco online pro capite. Questa brutta abitudine, però, appare in crescita anche in altri comuni della provincia: a San Giovanni in Persiceto è aumentata del 517%, a Castel del Rio del 642% e a Fontanelice addirittura del 2.046%. Secondo le statistiche, si giocano in media 2.300 euro pro capite.

(Fonte: Corriere di Bologna, Chiara Marchetti)

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