Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Bologna e dintorni

Il turismo a Bologna: meno alberghi, più affitti brevi

In seguito all’Assemblea dell’ANCI dei giorni scorsi, è sorto che a Bologna i turisti preferiscano alloggiare in servizi extralberghieri. Una crescita del 115%: crisi per gli albergatori e i futuri residenti.

Turismo a Bologna (©Bologna)
Turismo a Bologna (©Bologna)

In occasione della 42esima Assemblea annuale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), svoltasi dal 12 al 14 novembre, è emerso un quadro turistico scoraggiante per Bologna. Se da un lato il turismo rimane un asset cruciale per il capoluogo emiliano, dall’altro il modo in cui i visitatori scelgono di pernottare sta mutando rapidamente. Questo non va a favore di chi gestisce gli alberghi tradizionali della città.

Il nodo del turismo all’Assemblea ANCI

“Insieme, per un turismo ‘di qualità’” il titolo della partecipazione del MiTur (Ministero del Turismo) alla 42ma edizione annuale della manifestazione dei Comuni d’Italia, tenutasi alla Fiera di Bologna. Durante l’assemblea, avvenuta presso il Padiglione 15 (stand n. 9-12), il tema centrale ha riguardato il tema degli affitti brevi. La Ministra del Turismo Daniela Santanchè ha parlato dell’insufficienza dei posti in albergo per i visitatori, criticando alcune proposte di legge regionali che limiterebbero duramente gli affitti brevi.

Daniela Santachè e Matteo Montebelli (©Daniela Santachè e Matteo Montebelli)

Daniela Santachè e Matteo Montebelli (© Daniela Santachè e Matteo Montebelli)

I dati Instat analizzati dal CTI (Centro Studi Touring Club Italiano)

Nonostante l’Italia abbia registrato dal 2019 un aumento del 7% nel 2024 di presenze turistiche, i dati a Bologna non incoraggiano rispetto a quelli di altre province italiane. In particolare, Rimini ha sconvolto per i dati di overtourism dell’anno scorso, facendole occupare il terzo posto in Italia (dopo Bolzano e Venezia). Inoltre, nella città di Fellini gli hotel rimangono la scelta preferita per il 91% dei turisti.

Il turismo a Bologna

Bologna, con 5,9 milioni di visitatori, si trova al 15esimo posto nella classica delle città italiane più visitate. Nonostante questo, il capoluogo emiliano mostra una tendenza interessante in merito al settore extralberghiero, cresciuto del 115%, ricoprendo il primo posto nella classifica italiana. Infatti, la media italiana è pari al 17%.

Perché a Bologna i turisti optano per soluzioni extralberghiere

Se in molte destinazioni d’arte o balneari l’affitto breve convive con una domanda alberghiera alta, a Bologna, invece, l’equilibrio sembra essersi rotto. Lo ha spiegato Matteo Montebelli (il Responsabile Ricerche, Analisi e Pubblicazioni presso il CTI), sottolineando che su 5,9 milioni di turisti, circa 4 vanno in albergo.

Questo si deve a due ragioni principali. La prima riguarda un trend turistico secondo cui i turisti scelgono di pernottare in appartamenti, B&B o con formule non alberghiere, lasciando vuoti gli hotel tradizionali. La seconda è conseguente all’introduzione del Cin (Codice identificativo nazionale), che fa emergere spazi che prima non venivano rilevati. Oltre a questo, se a Bologna il numero dei posti letto degli alberghi cresce solo dell’1%, quello dei servizi extralberghieri cresce del 62%.

Gli svantaggi di questa tendenza

Questo fenomeno ha implicazioni profonde per il tessuto urbano bolognese. L’amministrazione – già sensibile alla questione abitativa – si trova a dover fare i conti con un mercato immobiliare teso. Infatti, gli affitti brevi aggressivi possono sottrarre case al mercato residenziale, aggravando l’emergenza abitativa nella città, specialmente per futuri studenti e lavoratori.

Le sfide

L’Assemblea ANCI ha evidenziato un problema che non colpisce solo Bologna, ma che rischia di diffondersi sempre di più anche nelle altre province in Italia. I comuni italiani dovrebbero tenere sotto controllo i fenomeni turistici, non solo in termini di promozione, ma anche di sostenibilità sociale e urbana. Per Bologna, il problema non è più solo attrarre visitatori, ma è costruire un modello turistico che non comprometta la dignità della città e la qualità della vita dei suoi abitanti.

Fonte: La Repubblica

E tu cosa ne pensi?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *