Dal 5 febbraio al 3 maggio il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna dedica a John Giorno la sua prima grande retrospettiva italiana. Infatti, il performer statunitense torna al centro del dibattito culturale poiché rappresenta una figura fondamentale della poesia e dell’arte contemporanea del Novecento. Poeta, performer, artista e attivista, Giorno ha trasformato radicalmente il modo di intendere la poesia. Difatti, la ha liberata dalla pagina scritta e le ha restituito una dimensione sonora, pubblica e condivisa. La mostra prende il nome di “John Giorno: The Performative Word”. Curata da Lorenzo Balbi, si inserisce nel programma di Art City Bologna, divenendo un’occasione unica per rileggere il suo lavoro in chiave attuale.
John Giorno e la poesia performativa
John Giorno, nato a New York nel 1936, ha contributo in modo rivoluzionario allo sviluppo dell’arte d’avanguardia del Novecento. Cresciuto nell’ambiente sperimentale della New York degli anni Sessanta, ha collaborato con artisti di spicco, come Andy Warhol e William Burroughs. Nel 1965 ha fondato la Giorno Poetry Systems, piattaforma no-profit dedicata alla diffusione della poesia contemporanea.
Dunque, l’artista newyorkese ha messo in discussione l’idea tradizionale di testo poetico, spingendo la parola verso la performance, la registrazione sonora, la ripetizione e la diffusione tecnologica. Il suo lavoro si muove tra letteratura, arte visiva e musica, anticipando molte pratiche contemporanee legate alla spoken word e alla sound poetry. John Giorno ha esalato l’ultimo respiro all’età di 82 anni, dopo aver avuto un infarto cardiaco.
John Giorno (©John Giorno)
La mostra dedicata a John Giorno al MAMbo
L’esposizione al MAMbo, presso la Sala delle Ciminiere, ripercorre oltre sessant’anni di attività, presentando opere, installazioni sonore, video, materiali d’archivio e documenti in parte inediti. L’allestimento, progettato da Studio Ex, accompagna il visitatore in un viaggio che attraversa l’avanguardia newyorkese, le contaminazioni tra arte e poesia e il ruolo centrale della tecnologia nella diffusione della parola. Inoltre, poster, libri, lettere e contratti raccontano anche la dimensione produttiva e organizzativa del lavoro di Giorno.
John Giorno e “Dial-A-Poem”: la poesia al telefono
“Dial-A-Poem”, l’opera più celebre di John Giorno, rappresenta il cuore della mostra del MAMbo. Ideata nel 1969, l’installazione trasformava il telefono in uno strumento poetico. Infatti, componendo un numero, il pubblico poteva ascoltare poesie registrate da artisti, scrittori e musicisti. Presentato al MoMA di New York nel 1970, il progetto di “Dial-A-Poem” abbatté le barriere tra arte e vita quotidiana, anticipando di decenni le contemporanee pratiche di condivisione e diffusione dei contenuti.
“Dial-A-Poem Italy” e gli ospiti della mostra
Per l’occasione bolognese, il MAMbo presenta “Dial-A-Poem Italy”, inaugurando una nuova versione del progetto. Infatti, l’iniziativa coinvolge oltre trenta poeti e poetesse italiani contemporanei. Curata da Caterina Molteni, “Dial-A-Poem Italy” permette al pubblico di chiamare un numero telefonico dedicato (+39 051 0304278) – attivo h24 e 7 giorni su 7 – e ascoltare, in modo casuale, le voci dei poeti partecipanti. Tra gli ospiti figurano importanti nomi della poesia italiana (come Milo De Angelis e Patrizia Valduga). In questo modo si crea un ponte ideale tra l’eredità di Giorno e la scena poetica attuale. L’esperienza si estende così oltre lo spazio museale, entrando nella quotidianità degli ascoltatori.
John Giorno tra arte, collaborazioni e attivismo
La mostra mette in luce anche le numerose collaborazioni che hanno segnato il percorso di John Giorno. Primo fra tutti figura Andy Warhol, con cui lavorò agli inizi della sua carriera, per proseguire poi con Allen Ginsberg, John Cage e Patti Smith. Parallelamente, emerge il forte impegno sociale dell’artista. Infatti, negli anni Ottanta John Giorno fondò l’“AIDS Treatment Project”, a testimone che la sua poesia fosse profondamente legata alla responsabilità civile e politica.
Un’eredità ancora attuale
La retrospettiva del MAMbo restituisce l’immagine di un artista che ha saputo anticipare il presente, immaginando una poesia accessibile, condivisa e tecnologicamente diffusa. John Giorno ha trasformato la parola in un gesto vivo, capace di creare comunità e di incidere sulla realtà. La mostra bolognese non rappresenta solo un omaggio, ma invita a riflettere sul ruolo della poesia attuale. Dunque, un’esperienza aperta, sonora e profondamente umana.
Fonte: Il Resto del Carlino