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Bologna e dintorni

I santi “rubati” di Bologna

Chiesa SS Vitale e Agricola Bologna
Chiesa SS Vitale e Agricola Bologna (Wikipedia)

A volte una cattiva traduzione può creare problemi o, come nel nostro caso, portare a “rubare” Santi  come nel caso di Ermete, Aggeo e Caio. Sì, perchè questi pur non essendo transitati dalla nostra città, sono finiti per diventarne parte integrante per un errore di traduzione o per la fantasia di un cronista. Anche questo ci racconta la storia di Bologna.

Nel 1303, a cura della potente famiglia dei Sabatini, venne eretta al centro della via San Vitale una cappellina che conteneva una colonna sormontata da una croce in marmo, a ricordo del luogo del martirio dei santi Ermete, Aggeo e Caio, avvenuto durante la persecuzione di Diocleziano all’inizio del IV° secolo a Bologna.

Il punto è all’incirca dove oggi si trova l’incrocio con tra via San Vitale e via Guido Reni, di fronte alla chiesa dei SS. Vitale e Agricola

Incrocio San Vitale Guido Reni

Incrocio San Vitale Guido Reni (Google Maps)

Il Comune donò quattro colonnette da porre agli angoli dell’edicola. Si disse poi anche che era stato il santo Vescovo Eusebio ad avere ritrovato nel 386 i corpi dei Martiri.

La cappella fu oggetto di molta devozione e questa si accrebbe quando il 13 giugno 1666 tramite la potente famiglia veneta degli Zabarella (che erano divenuti, per eredità e matrimoni, patroni della cappella) fu posta in essa anche una reliquia di Sant’Antonio da Padova.

Napoleone e la prima traslazione di croce, colonnette e reliquie

La cappellina rimase al suo posto fino al tempo di Napoleone quando fu abbattuta per problemi di traffico e la colonna e la croce trasferite all’interno della chiesa dei SS. Vitale e Agricola dove sono tuttora. Ai piedi della colonna si trova una lapide che ricorda il trasferimento della croce nella chiesa di S. Vitale (1835)

Nel trasloco, nella successiva eliminazione della chiesa di SS. Vitale e Agricola e nella sua riconsacrazione, la reliquia di Sant’Antonio, affidata alla Cattedrale di San Pietro, andò perduta.

Croce SS Ermete Aggeo Caio (Catalogo Generale dei Beni Culturali)

Croce SS. Ermete Aggeo Caio (© Catalogo Generale dei Beni Culturali)

Ermete Aggeo e Caio: Santi bolognesi mai stati a Bologna. Possibile?

Ma c’è una particolarità del tutto peculiare nella vicenda della Croce dei SS. Ermete, Aggeo e Caio. Se si consulta l’elenco dei Santi della Chiesa bolognese troviamo Vitale, Agricola, Procolo, Floriano e altri santi degli albori del Cristianesimo, ma non Ermete, Aggeo e Caio. Che peraltro sono nell’elenco ufficiale dei Santi della Chiesa Cattolica. Come mai?

Perchè questi tre a Bologna non ci sono mai nè vissuti nè tantomeno vi sono morti, nè vi sono stati martirizzati e seppelliti. I Bolognesi li hanno letteralmente, innocentemente “rubati”. Tutto nasce da uno scritto dello stesso monaco che nel 1180 pubblicò in latino la storia di San Petronio (anche essa molto “fantasiosa”).

Quel monaco scrisse, riferendosi probabilmente a un precedente documento, che durante il regno di Diocleziano i tre protagonisti di questa storia furono martirizzati: “in Oriente Bononia; che si traduce: “A Bononia, in Oriente”.

Santi “rubati” per una errata traduzione e interpretazione

A quei tempi nessuno aveva la conoscenza di una località di nome Bononia che non fosse la nostra. E con una certa disinvoltura linguistica si tradusse: “A Bologna, nella sua parte orientale”.

In realtà, già da parecchio tempo si è identificato la “…in Oriente Bononia” con una località in Mesia (oggi territorio bulgaro) nel distretto di Vidin che prese il nome dall’avamposto romano castrum Bononia.

Ma tornando a Bologna, la parte orientale di Bologna era proprio quella della via Salara (poi Ravegnana, poi San Vitale), dove negli stessi anni di Ermete, Aggeo e Caio erano stati martirizzati Agricola e Vitale. Era la zona dell’arena e fu naturale trarre la conclusione che anche Aggeo, Ermete e Caio avessero testimoniato la loro fede col martirio nei pressi dell’arena proprio come gli altri Martiri.

Chiesa SS Vitale e Agricola (Bologna Welcome)

Chiesa SS Vitale e Agricola (© Bologna Welcome)

Probabilmente nel luogo eletto dai bolognesi a luogo del Martirio furono trovate ossa, o forse già c’era una croce o altro segno di pietà religiosa messa lì chissà quando e chissà perchè; non ci è dato ora di saperlo. Comunque sia l’identificazione del luogo come luogo del martirio avvenne e portò alle vicende su esposte.

Scrisse Amedeo Benati: «I martiri divennero così bolognesi di fatto, anche se non di diritto. E pensiamo senza ombra di irriverenza che avranno accolto con indulgenza e lieta benevolenza questa specie di cittadinanza onoraria e il culto affettuoso e costante che ad essi ne derivò».

Il mistero permane, almeno su uno dei Martiri

A ulteriore complicazione nell’elenco dei Santi e Beati della Chiesa Cattolica l’unico Sant’Aggeo che viene venerato non è un martire dei primi secoli cristiani. L’unico Sant’Aggeo presente è in realtà un profeta minore ricordato dalla Bibbia. Chissà, quindi, dove avrà scovato quel nome il cronista del 1180??

Profeta Aggeo (Moretto)

Profeta Aggeo (Moretto)

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