Al Goethe-Institut di Bologna si terrà la mostra Thomas Mann und die Demokratie: un viaggio nell’impegno democratico di uno dei più importanti scrittori del XX secolo da domani 15 ottobre a sabato 22 novembre 2025.
L’evento si inserisce tra i molti appuntamenti organizzati in varie parti d’Italia (da Milano, Roma fino a Palermo) dalla rassegna Thomas Mann | 150° anniversario della nascita che coinvolgerà i visitatori attraverso esposizioni, letture, film e dibattiti.
Un omaggio a Thomas Mann: immagini, parole e democrazia
La mostra Thomas Mann und die Demokratie racconta, attraverso immagini suggestive e documenti d’epoca, l’evoluzione politica e intellettuale di uno degli scrittori più influenti del XX secolo. L’evento è stato organizzato per celebrare il 150° anniversario della nascita dello scrittore tedesco, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1929. L’iniziativa è stata arricchita dal Goethe-Institut in Italia con un focus speciale sul profondo legame tra lo scrittore e l’Italia ed è realizzata in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, la Literaturhaus München e la Biblioteca Europea.
Orari di apertura
Potrete visitare e partecipare alle attività didattiche organizzate dall’Istituto di Cultura Germanica in Via de’ Marchi 4, CAP 40123 Bologna dal lunedì al venerdì; la mattina dalle ore 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle ore 15.oo alle 18.oo. L’ingresso è libero, con possibile prenotazione per le scuole sul sito cultura@istitutodiculturagermanica.com
L’iniziativa ispirata al concept della mostra Democracy will win
L’esposizione bilingue (in tedesco e in italiano) ripercorre l’evoluzione politica di Thomas Mann: dagli esordi monarchici alla strenua opposizione al nazionalsocialismo, fino al suo impegno convinto a favore della democrazia.
E’ ispirata al concept della mostra Democracy will win, ideata dalla Literaturhaus München nel 2020 e incentrata sull’impegno politico e civile di Thomas Mann, in particolare durante il suo esilio prima in Svizzera e in seguito negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale.
Il nome della mostra (Democracy will win), infatti, riprende una frase pronunciata dallo stesso autore in uno dei suoi discorsi radiofonici trasmessi dalla BBC negli Stati Uniti tra il 1940 e il 1945, rivolti ai cittadini tedeschi sotto il regime nazista per esortarli a resistere e a credere nella democrazia.: «La democrazia vincerà». Tali interventi sono raccolti sotto il titolo Deutsche Hörer! («Ascoltatori tedeschi!») e incarnano uno dei momenti più forti del suo impegno intellettuale contro il totalitarismo e l’assolutismo.
«I am optimistic about the final victory of democracy. And democracy will win, if it only becomes strong» («Sono ottimista per la vittoria finale della democrazia. E la democrazia vincerà, se solo diventerà forte») -Thomas Mann, febbraio 1938
L’esposizione aveva come intento quello di stimolare una riflessione attuale sulla fragilità e difendere e promuovere l’importanza della democrazia e dei suoi valori intrinsechi, tema quanto mai rilevante anche oggi.
Il legame con l’Italia: La morte a Venezia
«Che cosa ispirava Thomas Mann? Cosa lo legava all’Italia e perché è ancora così attuale?». Thomas Mann ebbe un rapporto profondo con l’Italia, paese che visitò spesso e che influenzò fortemente la sua immaginazione artistica. Luoghi come Venezia e le città del sud compaiono con forza simbolica nelle sue opere. Basta pensare ad uno dei suoi romanzi più celebri, La morte a Venezia (Der Tod in Venedig), pubblicato nel 1912. L’opera rappresenta una vera e propria meditazione letteraria su temi come la bellezza, il desiderio, la decadenza e la morte. Così la città di Venezia incarna il fascino sensuale, misterioso e decadente, è una metafora della bellezza che si disfa, della civiltà che si corrompe.
Le opere più importanti
Thomas Mann è uno scrittore e intellettuale ma soprattutto un pensatore profondo, una voce morale di un’epoca attraversata da crisi politiche e spirituali, Mann ha lasciato un segno indelebile non solo nella storia della letteratura tedesca, ma anche nel dibattito intellettuale europeo.
I Buddenbrook
La carriera dello scrittore tedesco comincia con un romanzo straordinario: I Buddenbrook, pubblicato nel 1901. L’opera racconta il lento declino di una famiglia borghese della sua città natale, Lubecca. Attraverso la storia familiare, Mann indaga il senso della fine di un’epoca, la fragilità dei valori borghesi e il conflitto tra dovere e aspirazione artistica. È proprio grazie a quest’opera che nel 1929 gli viene conferito il Premio Nobel per la Letteratura con questa motivazione: «per il suo romanzo I Buddenbrook, in cui ha saputo cogliere, con una rara sensibilità, le difficoltà, i contrasti e le sofferenze della natura umana, e per le sue altre opere, che si distinguono per la profondità e l’originalità della sua visione del mondo».
La montagna incantata
Nel 1924 esce La montagna incantata (Der Zauberberg), un vero e proprio capolavoro. Il romanzo segue il protagonista in un lungo percorso di formazione spirituale e intellettuale. Attraverso dialoghi e riflessioni introspettive e filosofiche, Mann costruisce un grande affresco di un’Europa alle soglie della Prima guerra mondiale, sospesa tra progresso e decadenza, vita e morte.
Doktor Faustus
Infine, nel secondo dopoguerra, 1947, lo scrittore tedesco pubblica Doktor Faustus, una rilettura moderna del mito di Faust. Il protagonista è un compositore geniale che vende la sua anima in cambio di ispirazione artistica in una Germania sempre più sedotta dal nazismo. Con questo romanzo, Mann riflette sulla complicità della cultura con il potere e sul ruolo dell’intellettuale in un mondo sottoposto alla dittatura e al totalitarismo.
La modernità di Thomas Mann
Dunque, Thomas Mann è stato un intellettuale difensore della democrazia, un testimone delle crisi del suo tempo. Capace di conferire senso di decadenza, di crisi e conflitto interiore e una profonda introspezione psicologica nelle sue opere che rimangono, ancora oggi, uno motivo di riflessione e di confronto tra passato e presente. Mann si rivela, quindi, in questo momento storico, più attuale che mai.
