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Il famoso “Tiro” e l’antenato del “Videocitofono” a Bologna

Non tutti quelli che passano da Bologna sanno cosa sia il “tiro” e ancora meno sanno da cosa derivi questo nome. Allo stesso modo, in quanti sanno quale fosse l’antico “videocitofono” dei bolognesi?

Pulsante del "Tiro" in un palazzo di Bologna
Il bottone del "Tiro" in un palazzo bolognese

Tra le varie cose che non passano di moda nonostante la tecnologia e gli anni che passano c’è il bolognesissimo “Tiro”, che sopravvive anche nell’era dei videocitofoni e a dirla tutta, anche il concetto di videocitofono a Bologna lo avevamo già nei secoli passati.

Negli atrii dei palazzi bolognesi di oggi di solito ci sono due pulsanti: le diciture sono “Luce” e “Tiro”. Grande è la sorpresa di tanti bolognesi quando visitatori di altre città chiedono perché sul pulsante che apre la porta ci sia scritto “Tiro”.

Noi lo abbiamo visto da sempre: “dammi il tiro” è sinonimo di “aprimi la porta”. Ma il forestiero insiste: “Perché non c’è scritto ‘apriporta’ o qualcosa di simile?”. E non tutti, oggi, sanno dare una risposta.

Tiro-Luce

Bottoni per Tiro e Luce (© Alessandrolopedote_)

Il “tiro” che aziona un sistema complesso di apertura

Andiamo indietro negli anni: i portoni di strada erano chiusi con una sbarra che poteva essere sollevata da un sistema di fili di ferro, pesi e carrucole che terminavano in casa, in una maniglia.

Quando si voleva aprire il portone la maniglia veniva “tirata” e il complesso di pesi e carrucole alzava la sbarra: quindi occorreva un “tiro” per aprire il portone.

Ho detto “andiamo indietro negli anni”. Il sistema chissà quando è stato inventato, ma la mia famiglia ha abitato in una vecchia casa di via Castagnoli fino a metà degli anni ’70 e il portone di strada di apriva con il “tiro” prima descritto. I portoni erano chiusi e sbarrati per ovvi motivi di sicurezza. Ma bastava battere alla porta o suonare la campanella che spesso vi era accanto per farsi aprire? Si e no.

Maniglia del Tiro

Maniglia del Tiro (Pagina Facebook “Succede solo a Bologna”)

Il videocitofono bolognese, per vedere a chi dare il “tiro”

In quasi tutti posti del mondo quando si sentiva battere alla porta dalla casa ci si affacciava dal piano superiore per vedere chi bussava e se del caso gli si negava l’accesso. Ma a Bologna quasi sempre la porta di ingresso è sotto un portico e affacciandosi non si vedeva chi bussava.

Ma l’inventiva bolognese, il nostro “sbuzzo”, aveva risolto il problema: dal pavimento che sovrastava il portico veniva sollevata una pietra e questo permetteva di vedere che bussava al portone.

Popolarmente questa apertura era detta “al sbraghiràn”. Oggi, lo diremmo videocitofono.

Videocitofono d'epoca

I fori per vedere chi era al portone (Via dell’Inferno 3 a sinistra e Via Valdonica 14 a destra)

E per comodità spesso proprio accanto alla maniglia che sollevava la pietra era collocata la maniglia per il “tiro”. Non diversamente da quello che accade oggi nei nostri appartamenti con i videocitofoni con “tiro” incorporato.

Ultima curiosità. Sebbene non appaia più particolarmente manutenuto, su alcuni social esiste una pagina dedicata proprio alla coppia tutta petroniana del “Tiro – Luce”.

E tu cosa ne pensi?

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