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Cinema

“WeWorld Festival”: «Sentire è un atto politico»

Il WeWorld Festival 2025 esplora 300 film di cinema sociale: spazio a storie e racconti di persone ai margini che non riescono a far sentire la loro voce.

Il tema di WeWorld Festival di Bologna (©WeWorld Festival)
WeWorld Festival di Bologna (©WeWorld Festival)

Lo scorso anno il “WeWorld Festival” di Bologna ha esordito con “No Other Land”, premiato agli Oscar 2025 come miglior documentario. Il film, realizzato da un collettivo israelo-palestinese, mostra la distruzione e le evacuazioni forzate nella Cisgiordania, vissute da alcuni giovani di villaggi palestinesi. Rai 3 lo aveva inserito nel programma da mandare in onda il prossimo 7 ottobre, ma ha rimandato la data senza motivo. “No Other Land” ha anche segnato i record di presenze al Cinema Modernissimo di Bologna.

L’anteprima di “WeWorld Festival”

“WeWorld Festival”, testimone di Terra di Tutti i Film Festival, si svolgerà dal 7 al 12 ottobre. Nonostante ciò, proietta già, in alcune sale della regione, l’anteprima di un documentario di un quarto d’ora, realizzato dall’organizzazione non governativa. Si tratta di “Everyday in Gaza” dei palestinesi Sulaiman Hejji e Omar Rammal. Il cortometraggio racconta la volontà della famiglia Farra di resistere ogni giorno tra le macerie di Gaza, attraverso le loro attività abituali. Il padre Mohammed è un barbiere che non smette di tagliare i capelli malgrado la guerra incombente, poiché sa che, in qualsiasi luogo, ci sono «persone che cercano la vita».

Il clima di tensione a Gaza è partito una quarantina d’anni fa, non solo il 7 ottobre 2023. Per questa ragione il curatore del festival Jonathan Ferramola e la regista bolognese Carlotta Piccinini hanno deciso di far aprire il We Word Festival con questo documentario. Il corto verrà proiettato anche al Modernissimo giovedì 9 ottobre dalle 20, assieme al film “Little Syria”.

La selezione di “WeWorld Festival”

La selezione di “WeWorld Festival” è composta da 300 film di cinema sociale, provenienti da 44 paesi diversi. L’obbiettivo di Ferramola è offrire ai cittadini di Bologna uno sguardo autentico su quei territori sconosciuti. Dina Taddia di “We World Festival” ribadisce la volontà di dar voce a chi non ha modo di farsi ascoltare, a nome del rispetto dei diritti umani e dell’inclusione.

La copertina di Abo Zaabal 89 (©Abo Zaabal 89)

Abo Zaabal 89 (©Abo Zaabal 89)

A spiccare fra i molti film, “Abo Zaabal 89” dell’egiziano Bassam Mortada. Patrick Zaki introdurrà la pellicola che racconta delle ferite invisibili, inferte alla famiglia del regista dall’attivismo politico egiziano.

Le collaborazioni e gli ospiti di “WeWorld Festival”

La Cineteca di Bologna, Das e il collettivo di arte pubblica Cheap collaborano al progetto, a partire dalla nuova campagna di affissioni «Nota a margine». Da qui, insieme allo slogan «Sentire è un atto politico», il legame di scegliere film e racconti ai margini. Molti gli ospiti: Giulia Blasi, Valerio Nicolosi, Vera Gheno, Azzurra Rinaldi, Chiara Gregori, Peppe Ciulla, Antonio Losito, Sofia Pasotto, Fumettibrutti, MammadiMerda ed evastaizitta.

Le premiazioni

Venerdì 10 ottobre verrà proiettata al Cinema Lumiére di Bologna l’anteprima di un documentario italiano. In seguito, la consegna dei tre premi: “Andrea Zani” per la giustizia climatica, “Disarming Patriarchy” per la parità di genere e “Giovanni Lo Porto” per i diritti umani.

Fonte: Corriere di Bologna

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