L’11 ottobre, all’età di 79 anni è scomparsa in California Diane Keaton, attrice, regista e produttrice cinematografica statunitense, considerata una delle figure più amate di Hollywood per la sua originalità e verità. Con il suo stile inconfondibile e la sua ironia raffinata, Keaton ha conquistato il cuore del pubblico con interpretazioni indimenticabili in film come Io e Annie, Manhattan, Il padre della sposa e Il club delle prime mogli, imprimendosi nell’immaginario collettivo per la sua umanità e unicità.
La verità disarmante di una donna fuori dagli schemi
Scompare, dunque, una figura che ha saputo ridefinire l’essere donna a Hollywood, rifiutando per decenni i cliché della diva. Non ha mai cercato di essere perfetta ma si è sempre mostrata per come era tanto da non nascondere mai la sua profonda fragilità e la sua sincera ironia. Non una diva ma una donna la cui verità disarmante, fatta di esitazioni, risate storte e gesti fuori tempo, l’ha resa una delle figure più autentiche, originali e amate di Hollywood e del cinema globale.
Fu la musa indiscussa di Woody Allen, diventata anche grazie a questa collaborazione con il regista, un’icona intramontabile del cinema.
L’esordio di Diane Keaton a teatro
Prima di esordire sul grande schermo nel 1970, Diane debuttò a teatro. Woody Allen ha ricordato il primo loro incontro durante una audizione per la sua commedia teatrale del 1969 Provaci ancora, Sam. Appena arrivata dalla Contea di di Orange, lavorava come guardarobiera. Fu Sandy Meisner, insegnante di recitazione, a segnalarla e Allen rimase subito colpito, tanto da confessare: «Semmai Huckleberry Finn fosse una giovane donna splendida, sarebbe Keaton».
Tuttavia, racconta, i primi giorni di prove non furono semplici: «Lei era timida, io ero timido, e con due persone timide le cose possono diventare piuttosto noiose». Eppure, bastava rompere quella timidezza per creare quella sinergia e intesa che poi in seguitò si instaurò tra i due. Il regista ha infatti rivelato di essere rimasto con lei durante una pausa. «Era così affascinante, così bella e così magica che ho messo in dubbio la mia sanità mentale. Ho pensato: potrei innamorarmi così in fretta?» ha svelato il regista, dopo quell’incontro.
Più di un sodalizio: l’amore e il cinema di Diane Keaton e Woody Allen
Il legame professionale creatosi a teatro tra Keaton e Allen si trasformò presto in un’intensa relazione sentimentale. Un rapporto che va oltre il sodalizio artistico, una storia d’amore che ha segnato la carriera e la vita di entrambi. «Il più grande amore della sua vita» così la definì il regista in un’intervista rilasciata negli anni ’90. Insieme hanno girato sette film, molti dei quali anche dopo la separazione, confermando una chimica unica sul set. Tra questi, alcune delle opere più celebri del cinema di Allen : Il dormiglione (1973), una folle commedia fantascientifica in cui si gioca con i cliché della cultura pop e della politica americana, Amore e guerra (1975), un gioioso gioco filosofico che rielabora in chiave ironica le ossessioni, le lotte morali e i dilemmi interiori tipici di Tolstoj e Dostoevskij.
Proseguendo con Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987), fino a Misterioso omicidio a Manhattan (1993).
Il suo ruolo ne Il Padrino

Diane Keaton ne Il Padrino
Il primo ruolo di rilievo arriva nel 1972, quando interpreta Kay Adams, la moglie di Michael Corleone (Al Pacino), nel capolavoro di Francis Ford Coppola Il padrino. L’attrice reciterà anche negli altri due film della trilogia Il padrino – Parte II (1974) e Il padrino – Parte III (1990). Nella saga veste i panni di Kay Adams-Corleone, la moglie del boss Michael Corleone interpretato da Al Pacino. La sua interpretazione la battezza come attrice capace di saper unire tragicità e una sentita umanità che sviscera un mondo fatto di potere e violenza.
La consacrazione del suo talento: Io e Annie

Diane Keaton e Woody Allen in Io e Annie
La consacrazione del suo talento sulla scena internazionale avviene con la vittoria del Golden Globe e del BAFTA come miglior attrice nel 1977 per la sua indimenticabile interpretazione in Io e Annie, capolavoro firmato da Woody Allen, una sorta di catarsi che racconta di amore e separazione e che affonda le radici nella loro esperienza vissuta e nella loro reale relazione. L’anno successivo, Diane Keaton conquista l’Oscar come miglior attrice protagonista.
I ruoli che hanno segnato una carriera e la storia d’amore con Warren Beatty
La sua grande versatilità e il suo talento camaleontico la portano a distinguersi nell’interpretazioni di ruoli diversi e intensi: è magistrale in In cerca di Mr. Goodbar (1977) di Richard Brooks, in Spara alla luna (1982) di Alan Parker e in Fuga d’inverno (1984) diretta da Gillian Armstrong.
Nel 1981 riveste il ruolo di Louise Bryant, una giornalista e scrittrice attivista femminista realmente esistita nella pellicola Reds che le vale la seconda nomination all’Oscar e il David di Donatello come miglior attrice straniera. Intraprende, dopo la fine della storia d’amore con Woody Allen, una nuova relazione con Warren Beatty regista e sceneggiatore del film, collaborando durante le riprese.
L’omaggio di Meryl Streep a Diane
La terza candidatura all’Academy Award arriva nel 1997 con La stanza di Marvin, dove recita al fianco di Meryl Streep e di un giovanissimo Leonardo Di Caprio, confermando ancora una volta la sua capacità di reinventarsi e di emozionare in ogni fase della sua carriera.
Proprio in queste ore sui social sta circolando un video del 2017 che mostra l’attrice Maryl Streep sul palco della quarantacinquesima cerimonia dell’American Film Institute. Nel suo discorso omaggia Diane Keaton in modo affettuoso e ironico.
«Diane Keaton, probabilmente la persona più coperta nella storia dell’abbigliamento, è anche una donna trasparente. Non c’è nessuno che sia più esposto, più indifeso e disposto a mostrarsi dentro e fuori di Diane» così la Streep ricorda l’attrice scomparsa riportando alla mente un prezioso ricordo d’infanzia. Proseguiva raccontando di essersi innamorata di lei più o meno come tutti si erano innamorati di Io e Annie, perché, a suo dire, aveva il flusso di coscienza di un colibrì. «È in volo, e quando atterra ti ferma il cuore- conclude– ci ha dato a tutti così tanta felicità».
Keaton regina della commedia: da Il club delle prime mogli a Tutto può succedere

Il trio composto da Diane Keaton Bette Midler e Goldie Hawn in Il club delle prime mogli
Nel 1996 Diane torna a brillare sul grande schermo al fianco di due dive del cinema, Bette Midler e Goldie Hawn, nella brillante commedia al femminile Il club delle prime mogli, in cui le tre attrici riescono a portare in scena con ironia e grinta la rivincita di tre ex-mogli tradite. Un trio strepitoso che buca lo schermo, capace di unire profondità e comicità, diventando simbolo di forza, determinazione, eleganza ed autoironia.
Nel 2003 veste i panni di Erica Barry, affascinante commediografa di successo, spiritosa ed energica accanto a Jack Nicholson nella pellicola che otterrà un successo mondiale e che le varrà la quarta candidatura agli Oscar come miglior attrice protagonista, Tutto può succedere – Something’s Gotta Give, diretto da Nancy Meyers.
La verità in scena: Diane Keaton e l’arte di essere se stessa
Diane Keaton ha rappresentato qualcosa di raro e prezioso nel mondo del cinema. La sua potenza magnetica risedeva nel saper unire forza e fragilità, ironia e profondità, dolcezza e un’irriverenza sempre autentica. Forse è stata davvero la più glamour non perché ha tentato di esserlo ma semplicemente perché vestiva i panni della verità.

Il ricordo del David di Donatello alla carriera
Era lei quando recitava, era lei in scena ed è per questo che è rimasta e rimarrà sempre impressa non solo sul grande schermo ma anche nei nostri cuori. Ci ha insegnato che è fondamentale saper ridere di sé, e credere, con tutta la forza possibile, che la vita, anche con i suoi inciampi, resta un film meraviglioso da interpretare.
