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Relazioni, empatia e felicità: ecco cosa succede quando leggiamo

Municipal Library of Prague (Rachele Nigi)

Tra le pagine di un libro potrebbe celarsi una prospettiva di vita migliore, di un qualcosa che si avvicina alla felicità. A sostenerlo, oggi, non è più soltanto l’intuizione dei lettori appassionati, ma è una ricerca a confermarlo.

Municipal Library of Prague (Rachele Nigi)

La lettura come medicina

Dieci anni fa il Gruppo editoriale Mauri Spagnol aveva intuito che leggere fosse una sorta di medicina. Per celebrare i vent’anni dalla sua fondazione, ha chiesto al dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre – Cesmer di verificare scientificamente quell’idea. Non c’è alcun dubbio: i risultati, che sono stati presentati oggi a BookCity Milano, parlano chiaro.

Chi legge, oggi come ieri, affronta la vita in modo diverso, con una marcia in più: fiducia maggiore nel futuro, più capacità di concentrarsi in un mondo che ci sommerge di distrazioni, una sensibilità più profonda nei confronti degli altri e un’abilità nell’affrontare le situazioni difficili, avendo le competenze per un’analisi riflessiva e introspettiva e una maggiore comprensione dell’esistenza.

Era vero nel 2015, lo è ancora di più ora, in un panorama digitale confuso e in continuo cambiamento, dove perfino il concetto di benessere sembra cambiare forma e plasmare uno stile di vita distorto.

Leggere secondo Michela Addis

La professoressa Michela Addis ha voluto individuare un legame misurabile tra la lettura e la felicità individuale. Dall’analisi è emerso che, a suo giudizio, la lettura sarebbe in grado di rigenerare i processi mentali, influenzare le emozioni e migliorare le relazioni con gli altri. «È un’esperienza che trasforma, arricchisce la vita quotidiana, riduce il divario tra uomini e donne e restituisce ai giovani senso e identità», spiega inoltre la ricercatrice.

Libreria Ler Devagar LX Factory, Lisbona (Rachele Nigi)

Il potere della lettura e dello sport

Lo studio, che ha preso in esame gli italiani dai 14 anni in su, indica che le uniche attività del tempo libero a non presentare controindicazioni sarebbero la lettura e lo sport. Secondo i ricercatori leggere farebbe bene a tutti, avrebbe un effetto protettivo e renderebbe le giornate più ricche di valore. Si è osservato inoltre che i lettori dedicano alla lettura in media 79 minuti al giorno e che, anche per chi legge solo in brevi momenti, emergerebbero comunque sensazioni di appagamento e una crescita di consapevolezza che si rifletterebbe sul resto della vita.

Leggere per diventare persone migliori

Dai dati emerge che la lettura starebbe tornando in auge tra i giovani, soprattutto nella fascia tra i 15 e i 24 anni. Ciò che davvero conta, secondo gli esperti, è l’incoraggiamento costante, quella scintilla che, se accesa può farci diventare persone migliori, per creare rapporti sani nella realtà, e per relazionarci in modo profondo con gli altri.

Victor Diamandis, autore e recensore su TikTok, ha evidenziato che, in un’epoca dominata dallo scrolling continuo, chi sceglie di leggere compie un gesto di rallentamento. In questo allentare la corda della vita virtuale, ha spiegato, si troverebbe un potere raro: la preziosità del riflettere, del porsi delle domande, del sognare e del non appartenere a nessuno.

La lettura riduce il divario di genere

Lo studio ha indicato che la lettura contribuirebbe perfino a ridurre il divario di genere. In generale, gli uomini tendono a dichiararsi più felici delle donne, mentre le donne risultano mediamente più empatiche degli uomini. Tuttavia, l’inserimento della variabile lettura sembra modificare sensibilmente questo quadro: nelle donne aumenterebbero consapevolezza e capacità di controllo sulle proprie scelte, oltre alla competenza di adattamento alle avversità e allo stress; negli uomini, invece, si rafforzerebbero l’ascolto e la connessione e l’intelligenza emotiva.

Libreria esoterica, Bologna (Rachele Nigi)

I romanzi hanno un impatto positivo sulle relazioni

Gli esperti hanno aggiunto anche che i romanzi, inclusi quelli rosa o romance, potrebbero avere un impatto positivo sulle relazioni. Le vicende di personaggi come Anna Karenina e Madame Bovary, dunque, possono apparire come modelli, come possibili scenari reali, come insegnamenti per la vita sentimentale di tutti noi.

La lettura come ponte d’unione

La lettura rappresenta una forma di allenamento alla sensibilità, un ponte verso una comprensione maggiore del mondo e di se stessi, un esercizio silenzioso ma profondamente rivoluzionario. Gli studiosi hanno insistito sul potere rigenerativo che in essa è insito, capace di coinvolgere cuore, mente e relazioni.

Sdoganando lo stereotipo dell’isolamento

Secondo i risultati, i lettori apparirebbero più sensibili, più inclini a cercare un significato del proprio modo di stare al mondo e più propensi a sentirsi utili. Da queste attitudini deriverebbero poi ulteriori comportamenti: i lettori frequenterebbero il cinema con una partecipazione doppia rispetto agli altri, oltre ad andare a teatro e a visitare mostre sdoganando lo stereotipo secondo cui la lettura sia legata ad un volontario isolamento del lettore.

(Fonte: Quotidiano Nazionale, Viviana Ponchia)

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