Questa volta andiamo sul “sicuro” parlando di “Timeline” (edito nel 1999 da Garzanti e ristampato innumerevoli volte), uno dei numerosi libri di Michael Crichton. Autore di romanzi avventurosi e fantascientifici, Crichton ha legato il proprio nome a titoli come Jurassik Park, Sfera, Congo e ad altri avvincenti libri che sono poi diventati altrettanto avvincenti film. E Timeline non fa eccezione, ma per un appassionato di archeologia come me, questo ha un plus rispetto ai precedenti.
La storia inizia in Arizona, dove un uomo vaga in stato confusionale nel deserto pronunciando parole senza senso. Nel giro di un giorno è morto e gli esami post-mortem mostrano alcune stranezze. Il corpo viene bruciato in presenza di addetti di una azienda di nome ITC.
Con un salto ci si sposta in Francia, nella missione archeologica del dottore Johnston, che studia i resti dei castelli di Castelgard e del monastero della Sainte-Mére. L’azienda ITC, che finanzia lo scavo, chiede di parlare col professore che si allontana dallo scavo per tornare negli USA. Ed è allora che i suoi collaboratori, giovani archeologi e studenti, fanno alcune scoperte particolari: una pergamena antica con la richiesta di aiuto dello stesso professor Johnston e un paio di occhiali che non dovrebbero essere presenti nello scavo.
La ITC non fa parlare i giovani col proprio maestro e l’affare si infittisce, finendo per entrare nel vivo dell’avventura fantascientifica tanto casa allo scrittore. Il lieto fine sarà assicurato per quasi tutti i protagonisti, anche se decisamente particolare per alcuni di essi.

Copertina del libro Timeline
Timeline, a buon diritto un classico di Crichton
Come sempre tecnologia, fantascienza e avventura si mischiano nei libri di Crichton, senza però essere condizioni sine qua non per seguire e capire il racconto del libro. Tunnel spazio-temporali, computer quantici, archeologia e storia medievale sono fondamentali nella storia, ma il necessario per non perdersi viene spiegato e il resto non serve per farsi coinvolgere nella storia. Che ha come spesso accade anche risvolti rosa.
Interessante, per chi scrive ma non solo, è che nel libro viene narrato l’assedio di Castelgard, evento storico realmente accaduto nella guerra dei Cent’anni. In più, l’evento è raccontato dal punto di vista francese, mentre le fonti storiche di cui abbiamo notizia sono solo quelle inglesi.
Unica nota negativa è forse il poco peso dato alla vita medievale, che poteva essere approfondita maggiormente. D’altra parte però non parliamo di un vero e proprio romanzo storico…
Come detto all’inizio, infine, nel 2003 è uscito l’omonimo film tratto proprio da questo libro. Il consiglio è di recuperare entrambi.
