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È tutto freddo e vuoto. Gli orfani della Terra di Mezzo di Tolkien

Il saggio “È tutto freddo e vuoto” di Pierluigi Cuccitto analizza il tema dell’orfanezza nell’opera di Tolkien, mostrando come la perdita e la solitudine diventino motori di forza e crescita. Un approfondimento lucido e accessibile per gli amanti della Terra di Mezzo.

Particolare della copertina del libro "È tutto freddo e vuoto" di Pierluigi Cuccitto
Particolare della copertina del libro "È tutto freddo e vuoto" di Pierluigi Cuccitto

Tra i nostri consigli letterari oggi inseriamo un saggio rapido da leggere che non dovrebbe mancare nella libreria di un appassionato di Tolkien e del suo mondo, stiamo parlando di È tutto freddo e vuoto. Gli orfani della Terra di Mezzo di Tolkien” scritto da Pierluigi Cuccitto, edito da Augh! Edizioni.

Copertina del libro "È tutto freddo e vuoto" di Pierluigi Cuccitto

“È tutto freddo e vuoto”, di Pierluigi Cuccitto

È tutto freddo e vuoto. Gli orfani della Terra di Mezzo di Tolkien”

“È tutto freddo e vuoto” è un punto di vista interessante e ben esposto che prende in esame un risvolto dell’opera tolkeniana talmente posto in bella vista da Tolkine stesso, da passare spesso inosservato: l’essere orfano.

L’essenza, la perdita e l’orfanezza sono elementi centrali nella costruzione della Terra di Mezzo stessa oltre che dei personaggi, ed è vissuta in modi differenti dai differenti caratteri degli “eroi” che la devono affrontare.

Rimane impressa anche la chiarezza dell’idea e l’attualità del messaggio: è la fragilità e la solitudine, spesso, a far accedere a forza e determinazione che altrimenti forse resterebbe nascosta. Il libro non si prefigge di spiegare nella sua interezza il mondo di Tolkien, quindi, ma ne mette in luce in modo chiaro una parte spesso dimenticata dal main-stream, senza considerare che proprio quella parte era comune non solo a molti personaggi, ma a J.R.R Tolkien stesso.

Il medesimo titolo scelto da Cuccitto, “È tutto freddo e vuoto”, è una citazione di Tolkien nel descrivere quanto provato nella sua esperienza di orfano.

È un approfondimento interessante che può essere ben capito da tutti coloro i quali abbiano una minima dimestichezza con gli scritti di Tolkien. Nonostante questo va detto che vengono citati numerosi personaggi, e quindi il discorso risulta sicuramente più agevole se si conoscono questi personaggi che sono presenti non solo ne “Il Signore degli Anelli” ma anche ne “Il Silmarillion”.

Chi è l’autore? Pierluigi Cuccitto, una garanzia su Tolkien

Dopo aver parlato del libro, è necessario spendere due parole sull’autore. Pierluigi Cuccitto è laureato in Beni Culturali e Ricerca storica ed è uno studioso di John Ronald Reuel Tolkien e del Mondo di Arda tra i più interessanti ed equilibrati nel giudizio e nell’esposizione.

Oltre alla divulgazione sui propri social (ad esempio Instagram), è anche socio dell’Associazione Culturale Sentieri Tolkeniani, che ogni anno dà vita ad un festival presso il Castello di Macello (in provincia di Torino) che è ormai un punto di riferimento per la comunità Tolkeniana italiana.

Ha scritto vari libri tra cui dobbiamo è necessario segnalare quelli collegati alla disprassia: “Diario Disprassico e Il ragazzo in ritardo.

Pierluigi Cuccitto durante una sua live divulgativa su Tolkien

Pierluigi Cuccitto in una sua diretta streaming

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