Los Angeles, 6 Aprile 1966.
Due giovani canadesi sono bloccati nel traffico su un curioso mezzo di locomozione: un carro funebre Pontiac dismesso.
Si chiamano Neil Young e Bruce Palmer, rispettivamente chitarrista e bassista.
Nella corsia opposta c’è un furgone, anch’esso bloccato, su cui si trovano Stephen Stills e Richie Furay, entrambi chitarristi.
Stills riconosce il profilo di Neil in quella stramba vettura e con un’azzardata inversione riesce a raggiungerlo.
È un segno del destino, perché Young e Palmer stanno lasciando L.A. proprio per non essere riusciti a trovare Stills durante una settimana intera di permanenza nella città.
Facciamo un salto indietro per capire meglio. Stills e Young si erano conosciuti un anno prima a Thunder Bay, Ontario, al 4th Dimension Club dove Young si esibiva con The Squires mentre Stills era in tour con The Company. Terminata quell’esperienza Stills si era trasferito in California portando con sé Furay, uscito dagli Au Go Go Singers.
All’inizio del 1966, a Toronto, Young incontra Palmer, bassista dei Mynah Birds, che gli propone di entrare nel gruppo: le prospettive sono buone, hanno già un contratto con la Motown, prestigiosa casa discografica, ma il tutto sfuma perché il cantante della band, Rick James, viene improvvisamente arrestato per diserzione.
Delusi, Young e Palmer impegnano l’attrezzatura del gruppo e acquistano il già citato carro funebre per recarsi in California a cercare Stills.
Manca solo un batterista che viene individuato nell’ex-Dillards Dewey Martin.
Il debutto dei Buffalo Springfield, che prendono il nome da un’azienda produttrice di macchine agricole, avviene solo cinque giorni dopo, al Troubadour di West Hollywood.
Successivamente, Chris Hillman dei Byrds procura alla nuova band un contratto di sette settimane al Whiskey a Go Go che consolida la loro reputazione. Affidatisi al manager Barry Friedman, ottengono un contratto per quattro dischi con la Atlantic Records di Ahmet Ertegun.
L’ESORDIO DISCOGRAFICO
Il primo singolo, Nowadays Clancy Can’t Even Sing, composto da Young, fatica al di fuori di Los Angeles ma l’album eponimo, registrato tra Luglio e Settembre, viene dato alle stampe comunque in Ottobre dalla Atco, una sussidiaria della Atlantic, sotto la produzione di Charles Greene e Brian Stone. A Novembre Stills scrive For What It’s Worth, un brano in cui esprime la propria opinione sulle violente proteste avvenute a causa della chiusura del Pandora’s Box, un noto locale sul Sunset Strip.
Il brano viene presentato al Whiskey a Go Go la sera del Ringraziamento e registrato pochi giorni dopo. A Marzo è già nella top-ten tanto che l’etichetta decide di ristampare l’album sostituendo il brano Baby Don’t Scold Me proprio con la canzone di Stills e l’album entra nella top 100 di Billboard.
All’inizio del 1967 però Palmer viene espulso dagli USA per possesso di marijuana e riuscirà a rientrare nel gruppo a Giugno, mentre Young è assente e rimpiazzato da Doug Hastings.
Con il supporto di David Crosby, la band si esibisce al festival di Monterey: inizialmente in cartello per la sera di venerdì 16 Giugno, salirà invece sul palco per il gran finale, la domenica successiva.
In Agosto, Young ritorna e i Buffalo Springfield, dopo avere rotto con Greene e Stone, si dividono tra live e studio, dove preparano il materiale per il loro secondo album, questa volta sotto la produzione di Ertegun stesso.
Buffalo Springfield Again vede la luce a Novembre e include veri capolavori come Mr. Soul, Rock And Roll Woman, Bluebird, Sad Memory e Broken Arrow.
Tra questi, Mr. Soul merita una particolare attenzione.
Scritta da Young in cinque minuti, durante un ricovero ospedaliero conseguente ad una crisi epilettica avuta dopo un concerto (molti tra il pubblico pensavano che facesse parte dello spettacolo), mette in evidenza i problemi dell’artista con la gestione della fama e dello show-business. La chitarra a 12 corde, accordata in “double dropped D”, crea un’armonia a tinte scure, con il riff preso in parte a prestito – come Young stesso ammette – da Satisfaction dei Rolling Stones, sulla quale la voce di Neil si staglia, sottolineando a gran voce come a dispetto di quanto vogliano manager e pubblico, lui sia fermamente deciso a rimanere sé stesso.
Parrebbe incredibile ma, all’inizio del 1968, Palmer viene nuovamente espulso per possesso di stupefacenti.
Questo apre le porte a Jim Messina, già fonico della band dal vivo, che entra in pianta stabile al basso elettrico e la sua figura diventerà cruciale per iò terzo ed ultimo album, Last Time Around, del quale sarà anche produttore.
Il disco, peraltro di notevole valore artistico, è composto principalmente da outtrakes delle sessioni precedenti e da qualche brano riarrangiato da Stills, Messina ed alcuni turnisti, tra i quali spicca Rusty Young. I brani entreranno poi in pianta stabile nel repertorio solista dei loro vari autori e tra essi spiccano On The Way Home e I Am A Child di Neil Young, <em>Four Days Gone e Questions di Stephen Stills e Kind Woman di Richie Furay.
Ultime apparizioni dei Buffalo Springfield e loro scioglimento
Young nel frattempo comincia a defilarsi: il suo rapporto con Stills si sta logorando ed ormai ha sufficiente popolarità per assicurarsi una carriera in proprio. In studio si vede sempre meno e anche sul palco lascia spesso al collega le parti soliste.
>Un episodio in particolare esaspererà gli animi: nell’Aprile del 1968, durante una festa in sala prove, alla quale – tra gli altri – partecipa anche Eric Clapton, la polizia bussa alla porta, allertata da vicini infastiditi dal rumore. Un agente sente odore di marijuana e Stills, con la scusa di “andare a chiamare l’avvocato” scappa dalla finestra del bagno. Young cerca di cacciare i poliziotti che si oppongono e Stills, tornato sui suoi passi, lo giustifica spiegando che “è canadese e credo che dalle sue parti si possa fare”.
Young, Furay e Messina vengono arrestati e finiranno per qualche giorno in una cella della prigione della contea di Los Angeles.
Dopo un’esibizione al Long Beach Auditorium, il 5 Maggio 1968, la band pianifica un incontro con Ertegun per decidere lo scioglimento: viene deciso che Stills e Furay rimangano con la Atlantic mentre Young andrà alla Warner Bros.
Il quarto disco previsto dal contratto, Retrospective: The Best of Buffalo Springfield, sarà una raccolta col meglio dei primi tre album.
Nonostante l’effimera durata, i Buffalo Springfield sono stati tutt’altro che una meteora, ma piuttosto una cometa dalla scia lunghissima che ha dato l’impulso iniziale a progetti rimasti nella storia, come CSN&Y, Manassas, Poco e tanti altri e il loro sound innovativo ha influenzato la scena musicale internazionale, creando i presupposti per quel decennio d’oro che saranno gli anni ’70.