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Bambole di Pezza: «Sanremo è una rivincita»

Una delle novità di Sanremo 2026 saranno le Bambole di Pezza, che sono state intervistate da Repubblica. Morgana e Cleo, hanno parlato per tutta la band ed abbiamo raccolto le risposte più significative in questa rassegna stampa

Il gruppo rock delle Bambole di Pezza
Le Bambole di Pezza (© Wikipedia)

Una delle novità di Sanremo 2026 saranno le Bambole di Pezza, gruppo rock tutto al femminile nato agli inizi del 2000 e poi rilanciatosi nel 2021 con una nuova formazione dopo un primo scioglimento. Alle storiche Lisa “Morgana” Cerri e Daniela “Dani” Piccirillo, si sono aggiunte Martina “Cleo” Ungarelli, Federica “Xina” Rossi e Caterina “Kaj” Dolci e, in relativamente poco tempo, hanno macinato album, singoli, concerti e, ora, Sanremo.

Sono sicuramente la band che maggiormente ricorderà al grande pubblico i Måneskin, e non a caso nell’intervista su Repubblica, di Andrea Silenzi, Morgana ha ricordato che il tipo di musica fatto dalle Bambole di Pezza non passa in radio, e che Sanremo è un’occasione importante per ampliare il proprio pubblico e comunicare con più persone.

Ma le Bambole di Pezza sono molto di più di un “semplice” gruppo rock, e infatti Cleo, l’altra intervistata oltre a Morgana, ha risposto: «Per me l’approccio è più fiabesco. Penso alla rappresentazione delle donne su quel palco. Mi piace l’idea che una band indipendente possa raggiungere, con la tenacia, buoni risultati. Sono orgogliosa del fatto che non abbiamo mai mollato, creando una sorta dl sorellanza».

La band musicale Bambole di Pezza

Le Bambole di Pezza

Le Bambole di Pezza e l’impegno femminista

Non a caso uno dei perni della carriera delle Bambole di Pezza è il femminismo e la lotta contro la violenza di genere.

E in un mondo maschile, una band tutta al femminile ha maggiori complessità. Le due artiste raccontano quanto siano costantemente sottovalutate. Da chi pensa che non riusciranno a riempire una sala nonostante il loro ultimo tour sia andato tutto esaurito in ogni città (hanno anche riempito l’Alcatraz a Milano ndr) a chi pensa di dover sempre spiegare loro qualunque cosa, nonostante la band sia composta da artiste che hanno ormai parecchi anni di esperienza e carriera alle spalle. «Se avessi guadagnato un euro per ogni volta che ci hanno sottovalutate, sarei miliardaria», è la frase di Morgana che più di tutte fa capire la situazione.

Sanremo 2026, un’occasione che sa di rivincita

Rifiutate nella passata stagione, ora arrivano all’Ariston e Cleo evidenzia come questa sia una rivalsa proprio sul merito: «Siamo abituati all’idea che le donne abbiano possibilità per come appaiono mentre per gli uomini vale il merito. Sanremo può voler dire: visto? Ci avevate sottovaluto».

Si passa poi al “problema” del corpo e della misoginia. Cleo sottolinea: «ci rendiamo conto di conto di quanta misoginia ci sia in tanti testi. Non è una questione di genere musicale, siamo colpite piuttosto dal bisogno di utilizzare il corpo della donna a scopo di lucro. Come se il testo misogino funzionasse quando serve a creare un prodotto che va al di là della musica. La trap può dire tante belle cose, la misoginia è uno spreco. Noi siamo l’alternativa».

E questo discorso va oltre a come si può apparire sul palco, perché come ricorda Morgana «Tutti i rocker più fichi da Jim Morrison a Robert Plant, andavano in scena a petto nudo, sul palco la sensualità ci può stare». A volte il modo di essere sul palco è anche un modo per avere maggior visibilità e appeal, per far parlare del messaggio che si propone, dunque, e non un modo per mercificarsi.

La copertina dell'album Wanted delle Bambole di Pezza

La copertina dell’album Wanted delle Bambole di Pezza

Meno punk del passato, ma sempre decisamente rock

Infine, una domanda sul fatto che la nuova formazione sia più “pop” rispetto al passato, in cui le contaminazioni punk erano sicuramente più chiare. È sempre Morgana, fondatrice di entrambe le formazioni, a fare chiarezza: «Pop non è una brutta parola, puoi arrivare a tanta gente. Noi non facciamo musica per noi stesse, ma per far star bene qualcuno. E magari far sentire le donne più comprese».

Chiudiamo la nostra rassegna stampa dell’intervista su Repubblica delle Bambole di Pezza includendo di seguito il video della canzone “Non sei sola” (feat. Jo Squillo), che è probabilmente uno dei loro testi più significativi contro la violenza sulle donne.

E tu cosa ne pensi?

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