Si è spenta poco prima delle 23.00 di questa sera, 21 novembre, nella sua casa milanese, Ornella Vanoni: la regina della musica, una voce che per generazioni ha rappresentato una delle anime più eleganti e profonde della canzone italiana. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati, non hanno potuto far altro che constatare l’arresto cardiocircolatorio che aveva già fermato il suo cuore, a 91 anni.
Ornella Vanoni, settant’anni di arte, musica e ironia
Nata a Milano il 22 settembre 1934, la regina della musica italiana aveva attraversato quasi un secolo di cultura nazionale, diventandone una delle figure più amate e acclamate. Cantante, attrice, conduttrice: Ornella è stata un’artista completa e non ha mai smarrito la forza espressiva che l’ha resa un’icona. Oggi il mondo dello spettacolo perde una delle sue protagoniste più autentiche e indimenticabili.
Ornella Vanoni che aveva intrapreso la sua carriera musicale nel 1956, ci ha accompagnati per oltre settant’anni di musica lasciando un’impronta indelebile nel cuore del pubblico. Più di cento lavori incisi tra album, raccolte ed EP testimoniano la sua inesauribile creatività, mentre oltre 55 milioni di copie vendute la consacrano tra le interpreti più acclamate e seguite della scena italiana. Per non dimenticare la sua ironia e simpatia, oltre al suo magistrale talento artistico, che l’ha portata ad essere amata da tutte le generazioni.
I capolavori
L’Appuntamento (1970), Ornella Vanoni
Tra le pagine più importanti e significative del suo repertorio spiccano successi senza tempo: dal capolavoro Senza fine, firmato da Gino Paoli che divenne uno dei suoi simboli, Che cosa c’è, Tristezza, L’appuntamento sino a La musica è finita, portata sul palco di Sanremo nel 1967 e trasformata in un classico assoluto della canzone italiana. Senza tralasciate Una ragione di più e Io ti darò di più, testimonianze di un’arte capace di attraversare generazioni.
Otto volte al Festival di Sanremo
La musica è finita (1967), Ornella Vanoni al Festival di Sanremo