Novità della nuova stagione discografica: oggi 10 ottobre è uscito il nuovo album di Annalisa “Ma io sono fuoco”, sotto l’etichetta di Warner Music Italy. Il titolo richiama una dichiarazione di identità e di trasformazione. Il nono album esprime i pensieri dell’artista, in particolare la sua voglia di agire attivamente, rendendo buono qualcosa che non lo è. Il “ma” rappresenta la reazione a qualcosa che non è gradito, ma che può diventare un’occasione; il fuoco è il simbolo della trasformazione.
Chi è Annalisa
Annalisa, pseudonimo di Annalisa Scarrone, nasce a Savona il 5 agosto 1985. È una cantautrice italiana: ha ottenuto i primi successi musicali partecipando alla decima edizione del talent show “Amici di Maria De Filippi”. Ha venduto oltre quattro milioni e mezzo di dischi sul suolo nazionale, diventando l’artista italiana con più copie vendute in era FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Partecipa a Sanremo da una quindicina di anni e ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui un Global Force Award ai Billboard Women in Music 2024, premio assegnato per la prima volta a un’artista italiana. Dopo aver compiuto 40 anni, Annalisa dichiara di sentirsi una persona diversa: tenta di raccontarlo in “Ma io sono fuoco”.
La tessitura di “Ma io sono fuoco”
In questo album spiccano temi di metamorfosi, di rinascita e di una consapevolezza interiore. Infatti, la copertina richiama la metafora del tempo circolare, ispirata dal pensiero dello scrittore argentino Jorge Luis Borges. Il tempo viene da lui descritto come un fiume che scorre, una tigre che divora e un fuoco che si trascina e consuma. Per Annalisa questo è il suo modo di intendere la vita: non essere passiva, ma alla continua ricerca di autodefinirsi.

“Ma io sono fuoco” (©”Ma io sono fuoco”)
Un flusso col passato
“Ma io sono fuoco” ha un legame con l’album precedente dell’artista, “E poi siamo finiti nel vortice”. Un legame verso il suo passato, quando Annalisa intendeva la vita come un flusso dove lasciarsi trasportare, ma anche un legame musicale. L’esempio più emblematico è l’utilizzo del sound elettronico che passa da essere sintetico nell’ottavo album ad essere più caldo nel nono. Questo, oltre a richiamare fortemente la musica dance degli anni ’80, permette di sentire il suono emesso dalle dita dei musicisti, percependo l’umanità dei brani.
Struttura e temi di “Ma io sono fuoco”
Il disco è composto da undici tracce: due di queste sono state pubblicate precedentemente. “Maschio” è il singolo apripista, uscito l’8 maggio 2025 e scritto da Annalisa con la collaborazione di Davide “d.whale” Simonetta e Paolo Antonacci. Il testo affronta l’identità di genere, i ruoli sociali e la fragilità maschile. “Piazza San Marco” è un duetto con Marco Mengoni, la prima collaborazione tra i due artisti, ed è uscito il 5 settembre 2025. È una ballad che descrive un dialogo intimo e vulnerabile tra due persone che si confidano: Venezia ne è lo sfondo perché simbolo romanticamente idealizzato.
Altri temi che vengono toccati da Annalisa sono l’amore, la fiducia, i pregiudizi, le bugie e la gelosia. La fiducia tradita è al centro di “Delusa”, nel quale si coglie un riferimento religioso, ma anche in “Avvelenata”, realizzata insieme a Paolo Santo, il figlio di Biagio Antonacci. “Emanuela” è una canzone che esamina la società e l’introspezione umana: ironia e momenti di disincanto si alternano nella quotidianità e nella solitudine, avvertita anche quando ci sono molte persone attorno. In “Ma io sono fuoco” non mancano gli omaggi a grandi artisti, come a Francesco Guccini in “Avvelenata” e a Donatella Rettore in “Esibizionista”.
Fonte: Corriere della Sera
