Il 2025 ha segnato una svolta fondamentale per l’attrice britannica Kate Winslet, celebre coprotagonista in “Titanic” (1997) e “Eternal Sunshine of the Spottless Mind” (2004). Dopo più di 30 anni davanti alla macchina da presa, Winslet ha compiuto il suo attesissimo debutto registico con “Goodbye June”. Si tratta di una produzione intensa e profondamente personale che ha già conquistato il pubblico di Netflix.
La genesi di “Goodbye June”
“Goodbye June” non rappresenta solo il debutto registico di Kate Winslet, ma anche la collaborazione con il figlio Joe Anders nella sceneggiatura. Il figlio dell’attrice aveva infatti realizzato il soggetto e la sceneggiatura durante un corso di scrittura cinematografica alla Nation Film and Television School. Avendo portato l’esperienza di assistenza alla malattia e poi alla perdita della nonna, madre di Winslet, il giovane Anders destò interesse per la sua forza emotiva e la qualità di scrittura. Per questo motivo, l’attrice britannica si convinse a prendere in mano la regia, pur non avendo mai programmato questa esperienza sul set. Questo legame, composto da madre e figlio, conferisce al progetto una dimensione emotiva e familiare rara nel panorama cinematografico contemporaneo.

Helen Mirrel e Kate Winslet in “Goodbye June” (©Goodbye June)
Il cast di “Goodbye June”
Per l’interpretazione di questo film, Winslet ha riunito un cast formidabile. Al centro della storia troviamo Helen Mirrel nel ruolo della matrice June, la figura attorno alla quale ruotano i conflitti e le dinamiche familiari del racconto. Un aneddoto: per rappresentarla, Mirrel ha rotto la sua regola di non interpretare personaggi affetti da malattie terminali. Accanto a lei recitano Timoty Spall, Toni Collette, Johnny Flynn e Andrea Riseborough. La stessa Winslet interpreta una delle figlie della famiglia.
Il filone tematico di “Goodbye June”
Ambientato nel periodo natalizio, “Goodbye June” racconta le vicende di una famiglia inglese che si riunisce attorno alla figura di June, la madre morente di cancro. La storia affronta le varie tensioni familiari, i vecchi rancori e, specialmente, l’elaborazione della perdita imminente. La trama si svolge principalmente in un ambiente ospedaliero, rendendo il film un intenso dramma umano oltre che una riflessione sulla vita, la morte e l’amore familiare. La pellicola esplora temi universali, come la complessità dei rapporti familiari, il senso di colpa e la comunicazione tra generazioni diverse. Il tutto bilanciato da momenti di dolore, ma con tocchi di humor e speranza.
Lo stile registico di Kate Winslet
Il lavoro registico di Winslet in “Goodbye June” si contraddistingue per la sua attenzione alle performances degli attori e all’intimità scenica. Infatti, per creare un’atmosfera autentica e più naturale possibile, la produzione ha utilizzato microfoni nascosti e telecamere fisse in alcune scene. Questo ha favorito l’improvvisazione e la spontaneità degli interpreti. Questo approccio ha testimonia la volontà della regista di privilegiare la verità emotiva delle varie sequenze, rispetto alla spettacolarizzazione, conferendo al film un tono realistico e toccante.
I riscontri del pubblico
Fin dalla sua uscita su Netflix il 24 dicembre 2025, “Goodbye June” ha riscosso un interesse significativo da parte del pubblico. Ha, infatti, ottenuto rapidamente le prime posizioni tra i contenuti più visti nella piattaforma streaming. Dunque, Kate Winslet, una delle attrici più celebrate del nostro tempo, ci ha offerto un’opera che parla di vita, riconciliazione, amore e perdita. Ed è stata sicuramente ricompensata del suo sincero e buon lavoro.
Fonte: Resto del Carlino