La musica di Samuele Bersani, la canzone “En e Xanax” ci accompagna tra emozioni e attaccamento, dove l’altro diventa uno strumento di cura.
Samuele Bersani è uno dei pochi cantautori che legge nelle pieghe dell’anima. Sa parlare dell’amore mettendone a nudo le parti più pure e al tempo stesso, più vulnerabili. “En e Xanax” apre uno spazio di riflessione forte su come ci leghiamo, ci regoliamo e spesso ci perdiamo nella relazione. Bersani racconta, infatti, una relazione in cui due persone si trasformano l’una nel “farmaco” dell’altra. Xanax calma rapidamente, En stabilizza più profondamente: insieme creano un legame intenso, ma anche una dipendenza emotiva reciproca. La metafora ci mostra quanto sia facile affidare al partner la regolazione
delle proprie emozioni e quanto, al contempo, questo possa renderci vulnerabili.
En e Xanax: un amore che calma, ma a quale prezzo?
Nella coppia di “En e Xanax” emerge una forte sintonizzazione emotiva, che può però trasformarsi in dipendenza: il partner rischia di diventare un vero e proprio “ansiolitico”, affidando la propria stabilità emotiva all’altro. Winnicott ci dice che la cura reciproca è preziosa, ma non può sostituire l’autonomia emotiva. Se la relazione si cristallizza sul partner come unico contenimento (holding), la vulnerabilità rischia di aumentare invece di diminuire.
Trovare la propria musica senza perdersi nell’altro
Nella dinamica, l’amore di “En e Xanax” funziona come un calmante emotivo, capace di attenuare ansie e fragilità. Stern ricorda, però, che la vera stabilità nasce solo quando ciascuno mantiene la propria capacità di autoregolazione, senza dipendere dalle emozioni del partner. L’altro può sostenerci, ma non può diventare l’unico punto di riferimento. In poche parole, il partner può offrire sostegno e conforto, ma non può diventare l’unico regolatore delle nostre emozioni. La crescita emotiva si realizza solo quando si mantiene un equilibrio tra vicinanza e autonomia.
Autrice: Annabella Sandolo